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Immagine del redattoreCentro Studi Modus

La pagella o il pagellino saranno un disastro? Cosa fare (e cosa non!) se piovono i 4

Mentre attendono con trepidazione l'arrivo delle vacanze di Natale per tirare il fiato dopo i primi 3 mesi di scuola, gli studenti sanno bene che al loro rientro li aspetta un ultimo sforzo per giungere alla prima valutazione ufficiale. Questo, però, vuol dire che si avvicina sempre di più il momento – temuto da molti – della pagella o del pagellino. Che cosa fare, dunque, se i voti non sono per nulla soddisfacenti? Come reagire e quali strategie adottare per non rischiare l'anno?



ragazzo triste per il brutto pagellino


Quando arriva la prima pagella dell'anno scolastico?


La prima parte dell'anno scolastico 2024/2025 si chiuderà tra la fine di dicembre e la fine di gennaio, a seconda della scuola frequentata. Ciò significa che dopo la pausa natalizia per alcuni ragazzi i giochi saranno già fatti, mentre altri avranno ancora poche settimane di tempo per provare a rimediare a qualche insufficienza e alzare la media nelle materie che danno loro più filo da torcere.


Per gli insegnanti sarà tempo di scrutini, e valuteranno il rendimento degli allievi nella prima metà dell'anno scolastico. Una volta che il corpo docenti avrà emesso le “sentenze” (e usiamo le virgolette appositamente, perché la scuola non è certo un tribunale e nessuno viene “condannato” in maniera definitiva) i ragazzi e le loro famiglie riceveranno la pagella o il pagellino, in arrivo tra metà gennaio e i primi giorni di febbraio. Ci sarà chi avrà la conferma di aver fatto, fin qui, un buon lavoro, e chi invece tornerà con la coda tra le gambe da mamma e papà.


Un momento di riflessione per studenti, docenti e genitori


Quel che è importante tenere a mente è che nulla è ancora perduto. C'è tempo per rimediare e aggiustare una situazione al momento precaria. Certo, non bisogna attendere maggio per rimettersi in pista ma approfittare di questa occasione per tracciare un bilancio e capire che cosa non è andato per il verso giusto. La prima valutazione ufficiale dell'anno deve diventare un momento di riflessione e di comprensione, soprattutto con l'aiuto degli insegnanti e della famiglia, del perché di un rendimento scolastico insufficiente.


Un esame di coscienza collettivo che riguarda non soltanto gli studenti, ma anche i docenti, i quali inevitabilmente si trovano a fare i conti con la risposta che, attraverso i voti, giunge dalla classe: i ragazzi stanno recependo il programma di studio o c'è bisogno di rivedere qualcosa nel metodo di insegnamento? Nemmeno i genitori sono esenti da questo importante momento di autocritica, soprattutto se, indagando le cause che stanno dietro gli scarsi risultati dei figli, si scoprono situazioni familiari che possono inficiare la serenità dei ragazzi anche dal punto di vista scolastico.


Come reagire a un brutto pagellino?


Che cosa fare allora se la pagella o il pagellino sono, senza troppi giri di parole, un disastro?


  • Evitare le tragedie. Dispiacere, rimproveri e sconforto sono reazioni più che normali da

    parte di genitori e studenti, ma dopo un primo momento di scoramento quel che conta è non piangersi addosso, rimboccarsi le maniche e armarsi, oltre che di pazienza, anche di tanta determinazione. Giugno non è, fortunatamente, dietro l'angolo, dunque nulla è perduto.


  • Riconsiderare la gestione del tempo che si dedica allo studio. Potrebbe essere il caso di ritagliare qualche ora in più per quelle materie che rappresentano uno scoglio maggiore, sacrificando parte del proprio tempo libero e trovando il giusto equilibrio con le attività extrascolastiche come lo sport.


  • Assicurarsi di frequentare con costanza le lezioni, in modo da non rimanere indietro con il programma.


  • Affinare il metodo di studio, per esempio adottando la buona abitudine di prendere appunti in classe e fare domande quando un argomento non è chiaro. Fondamentale anche svolgere i compiti che vengono assegnati e ripassare gli argomenti trattati di recente, in modo da avere sempre a mente un quadro più ampio di quel che si sta studiando.


  • Stimolare la creatività e la fantasia dei ragazzi. Soprattutto in famiglia cercare di far entrare tra le mura domestiche un po' di cultura, il che non vuol dire diventare dei pesantoni che disquisiscono dei massimi sistemi filosofici anche a casa, ma trovare spunti che possano instillare nella loro mente l'idea che la cultura non sia qualcosa di noioso e da cui fuggire a gambe levate. Una mostra, la visione di un film, una gita fuori porta in mete d'interesse storico e artistico possono essere dei buoni punti di partenza.


Dunque niente panico ma concentrazione, testa bassa sui libri, e se hai bisogno di ripetizioni con piani di studio personalizzati in base alle tue esigenze non esitare a contattarci.

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