Quello che ci vuole per potenziare la memoria, soprattutto a lungo termine, è l’esercizio fisico. Ancora meglio se poi lo sport è di tipo aerobico.
Cosa dicono gli esperti
Gli esperti che confermano la correlazione fra attività fisica e capacità cognitive sono numerosi e prendono in considerazione i diversi effetti benefici del movimento sulla salute dell’ippocampo e di conseguenza sulla memoria, anche in ambito scolastico.
Se l’obiettivo è quello di ottenere ottime performance mentali, in vista di una prova scolastica importante, allora l’attività fisica va praticata dopo la sessione di studio.
Una ricerca olandese¹, condotta su circa 70 volontari, rileva il variare della capacità di memorizzazione di chi ha praticato sport rispetto a chi è rimasto a riposo, a seguito dell’attività di studio.
Hanno ottenuto i migliori risultati coloro che hanno praticato l’attività fisica dopo la sessione di studio, mostrando anche a distanza di tempo di avere consolidato maggiormente i concetti studiati e migliorato la capacità di apprendimento.
Come si spiega il fenomeno?
È merito dei neurotrasmettitori ossia di alcune sostanze chimiche del cervello, quali dopamina, noradrenalina e un fattore di crescita chiamato BDNF, sostanze che vengono rilasciate in quantità più abbondanti durante l’esercizio fisico e che sono necessarie alla trasformazione delle informazioni apprese.
Un processo che richiede però il suo tempo, concludono i ricercatori: ovvero le informazioni mentali devono prima sedimentare per poi essere efficacemente elaborate in dati utilizzabili nel tempo e l’esercizio fisico rafforzerebbe questa facoltà di post-apprendimento.
Che l’esercizio fisico e l’apprendimento siano correlati non è certo una novità. Se ti interessa approfondire non perderti il Ted di Wendy Suzuki disponibile su YouTube (https://youtu.be/BHY0FxzoKZE).
¹ Donders del Centro Medico Universitario Radboud in Olanda, pubblicato su Current Biology
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