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Immagine del redattoreCentro Studi Modus

Docenti tutor e orientatori: perché sono così preziosi per la scuola

Una scuola sempre più inclusiva, in grado di valorizzare ogni singolo studente e che sappia supportare i ragazzi impegnati a mettere i primi, importanti mattoncini nella costruzione del loro futuro. Va in questa direzione lo stanziamento di 267 milioni di euro per l'anno scolastico 2024/25 per le figure del docente tutor e del docente orientatore nelle scuole secondarie di II grado da parte del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.



tutor in un'aula di scuola con studenti


Le parole del Ministro


Lo scorso 19 novembre il Ministro ha firmato il decreto (consultabile nella sua interezza qui) spiegando: “I tutor e gli orientatori, che ho voluto fin dal mio insediamento, sono un tassello fondamentale di un sistema capace di valorizzare i talenti di tutti gli studenti. Con il decreto firmato oggi proseguiamo nella costruzione di una scuola sempre più a misura di ogni singolo alunno”.


Effettivamente già dall’anno scolastico 2023/2024 gli studenti e le famiglie dell’ultimo triennio della scuola secondaria di secondo grado possono contare sulle figure del tutor e dell'orientatore, nel quadro della riforma del sistema di orientamento prevista dal PNRR. Ma chi sono, nel dettaglio, questi professionisti, e quali sono i loro compiti nelle aule dei nostri ragazzi?


Chi sono i tutor e gli orientatori


L'operato del tutor non è slegato da quello dei docenti, anzi è un lavoro di collaborazione con i colleghi insegnanti. Il suo compito, in particolare, è quello di personalizzare i percorsi degli allievi, non solo per aiutare coloro che sperimentano difficoltà di vario genere, ma anche per sostenere “chi può correre”, come ha spiegato il Ministro Valditara. Il tutor, dunque, si impegna a favorire la personalizzazione dell’apprendimento dello studente, analizzandone attitudini e inclinazioni per renderlo consapevole delle proprie abilità e capacità.


L'operato dell'orientatore, invece, è mirato ad aiutare i ragazzi a compiere scelte il più possibile consapevoli per il proprio futuro scolastico e professionale suggerendo i percorsi di formazione e/o le opportunità lavorative ideali in base al profilo individuale di ciascuno. Una missione molto delicata, specialmente se si considera che non tutti hanno le idee chiare sulla direzione da prendere a breve e più lungo termine. Spesso gli adolescenti si sentono persi davanti all'urgenza di intraprendere una strada piuttosto che un'altra, ed è quindi fondamentale che si diano loro tutti gli strumenti necessari per prendere una decisione ponderata.


Come si diventa tutor e orientatori


Chi può ambire a lavorare nelle scuole come tutor e orientatore? Ci sono alcuni requisiti da soddisfare. Prima di tutto i docenti devono avere svolto il percorso di formazione propedeutico allo svolgimento della funzione di tutor e di orientatore, secondo quanto previsto dall’articolo 5 del DM n. 63/2023.


Per quel che riguarda l'individuazione di coloro che possono essere investiti dell'incarico, invece, il Collegio dei docenti delibera in merito ai criteri di precedenza tenendo conto di questi requisiti:


  • aver svolto le funzioni di tutor o orientatore nell’a.s. 2023/2024 nella medesima istituzione scolastica e, in subordine, in altra istituzione scolastica;

  • aver svolto compiti rientranti tra quelli attribuiti al tutor scolastico e all’orientatore (funzione strumentale ovvero referente per l’orientamento, per il contrasto alla dispersione scolastica, nell’ambito del PCTO, per l’inclusione e attività similari e connesse a tali tematiche);

  • anzianità di servizio;

  • disponibilità ad assumere la funzione di tutor e di orientatore per almeno un triennio scolastico.


Quanto si guadagna


267 sono i milioni di euro stanziati per incentivare il lavoro di questi docenti nelle scuole superiori d'Italia, ma come saranno ripartiti i fondi e cosa finirà nelle buste paga di questi professionisti? Gli 84 milioni di euro stanziati dalla Legge di Bilancio n. 213/2023 vengono divisi tra le scuole secondo l'Allegato A. A questi si aggiungono 183.090.000,00 di euro a valere sul programma POC “Per la scuola” 2014-2020 distribuiti invece sulla base dell'Allegato B.


Parlando invece di compensi, quello annuo previsto per il docente orientatore è di 1.500 euro lordi. Diverso il discorso per il tutor, per il quale la retribuzione varia da un minimo di 1.589,68 euro lordi a un massimo di 2.725,16 euro lordi, oltre a una parte variabile legata alle ore aggiuntive svolte per i moduli formativi di orientamento, anche a sostegno di studenti con particolari fragilità o necessità e interessi, che richiedono un maggiore e più puntuale supporto. Questa componente variabile, calcolata sulle risorse del Programma Operativo Complementare (POC) “Per la scuola” 2014-2020, può portare il compenso totale fino a circa 5.000 euro.


“L'istituzione della figura del docente tutor e del docente orientatore – ha concluso Valditara – non è una scelta simbolica, ma un investimento strategico per il Paese, per non lasciare indietro nessuno, superare diseguaglianze sociali e territoriali e consentire a ogni giovane di potersi realizzare”.



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