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Cosa succede se non supero gli esami a settembre?

Ecco cosa ci aspetta se la prova finale del debito di riparazione non è sufficiente.



Cominciano il 26 agosto 2024 gli scritti dei tanto temuti esami a settembre. Il Ministero indica come termine il 31 agosto, ma esiste anche per quest'anno la proroga fino all'8 di settembre. Tutti gli studenti (o quasi!) con giudizio sospeso hanno dedicato almeno parte  dell’estate allo studio, allo svolgimento dei compiti, e tutto questo dopo avere frequentato i corsi di recupero e probabilmente dopo avere messo in atto un piano di ripetizioni individuali. A fine agosto si preparano a sostenere le prove d’esame per il recupero dei debiti scolastici e il timore più diffuso tra studenti e genitori è che l’esame non vada bene. E la domanda sorge spontanea: cosa succede se la prova d’esame non è sufficiente?  Lo spettro della bocciatura aleggia fra genitori e studenti.



Ma cosa succede davvero a chi non recupera i debiti scolastici?

Prendere un’insufficienza all’esame di riparazione a settembre è probabilmente innanzitutto una grande delusione per lo studente, che ha investito tempo ed energie durante l'estate per prepararsi. Tuttavia, è importante sapere che una prova non sufficiente non comporta necessariamente la non ammissione alla classe successiva, ovvero la temuta bocciatura. Questo perché il sistema educativo tiene conto di diversi fattori nella valutazione complessiva dello studente.

I professori, infatti, non si limitano a considerare il voto ottenuto nella prova di settembre. Essi prendono in esame anche l'impegno profuso dallo studente per colmare il debito durante l'estate. Questo impegno può manifestarsi attraverso la partecipazione attiva ai corsi di recupero, lo svolgimento metodico dei compiti assegnati e, in molti casi, anche il ricorso a lezioni private per migliorare le proprie competenze. Oltre all'impegno, i docenti valutano anche il margine di miglioramento rispetto alla situazione di fine anno scolastico precedente. Un studente che mostra progressi significativi, pur senza raggiungere la piena sufficienza nell'esame di riparazione, può quindi essere visto come un candidato valido per la promozione.


Chi decide su un’eventuale bocciatura?

Ricordiamoci che le decisioni in merito alle sorti di ogni studente poi non sono mai in mano al docente della materia. Sarà il consiglio di classe, cioè il corpo dei docenti di tutte le materie, a decidere se lo studente sarà ammesso o non ammesso alla classe successiva. La bocciatura, che di solito avviene quando necessaria già a giugno, è solitamente riservata agli studenti che durante l’estate non hanno lavorato, che hanno sottovalutato l’esame senza dare importanza al lavoro indicato dal docente e che si presentano evidentemente impreparati. Per mettersi al riparo da spiacevoli sorprese durante la prova d’esame, puoi richiedere un test di simulazione della prova al Modus e ottenere una fotografia della tua reale preparazione. A volte l’aspetto più critico è proprio la consapevolezza della propria preparazione, soprattutto per gli studenti del biennio. Quante volte hai la certezza che una verifica sia andata bene e invece ti porti a casa un bel 4? Ecco, la consapevolezza è proprio questo: sapere valutare oggettivamente il livello di preparazione.



Conclusione

In conclusione, l'ansia per gli esami di riparazione a settembre è comprensibile, ma bisogna gestirla  e non lasciare che sia proprio l’ansia a inficiare la tanto attesa prova. ( Leggi qui: https://www.centrostudimodus.it/post/ansia-scolastica-esame). È importante ricordare che un esito negativo non implica automaticamente la bocciatura. I docenti considereranno non solo il risultato dell'esame, ma anche l'impegno dimostrato dallo studente durante l'estate e i progressi fatti rispetto alla situazione di fine anno. La decisione finale spetta al consiglio di classe, che valuta il quadro generale dello studente. Pertanto, gli studenti che hanno lavorato duramente e che hanno mostrato dei miglioramenti, hanno buone possibilità di essere ammessi alla classe successiva, anche in caso di una prova non sufficiente. La chiave è l'impegno e la serietà con cui si affronta il recupero dei debiti scolastici. Non rimane che augurare a tutti un gigante IN BOCCA AL LUPO!

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